giovedì 14 luglio 2011

Bambini dimenticati, avvocati senza scrupoli, giudici indifferenti, media omertosi, Chiesa assente



Sembra che in Italia sia un milione il numero di bambini contesi da genitori separati o divorziati.
Un milione di nuovi adulti, con una parte del loro futuro lesa dal tratto di infanzia loro negato.
Sono trascorsi soltanto quarant'anni dall'introduzione della giusta legge sul divorzio e sulle separazioni. E ogni storia di coppia fa testo solo a se stessa, non ha eguali, come ciascuna delle persone, unica e senza ripetizione, come scriveva Hesse nel suo romanzo Gertrud.


Ma lo sguardo della legge tarda - con grave pregiudizio della loro serenità - a volgersi al mondo dei bambini.
Le tecnologie cambiano, la vita sociale si evolve, i mezzi di comunicazione trovano altre forme e modi per esprimersi. Ma la legge mostra di non tenerne conto.
Gli avvocati coltivano e seminano odio e contese e contrapposizioni.
Il patrocinio gratuito è una farsa, più va avanti e si ingarbuglia una questione, più ti pagano.
Così come per i patrocinanti a pagamento privato. E pensare che gli avvocati - questa benemerita categoria, già definita dall'ex Ministro della Giustizia Angelino Alfano fonte degli stalli da ingolfamento nei Tribunali - hanno lamentato e scioperato per essere stati esclusi - almeno inizialmente - dal ruolo di mediatore civile, figura introdotta dalle nuove norme riguardanti il tentativo di conciliazione obbligatoria. Chissà con che pudore e con quale residuo di dignità professionale.
Che ciò avvenga per questioni di interesse privato è comunque non apprezzabile, così anche in ambito penale. Ma che avvenga sulla pelle e sulla psiche dei bambini è squallido e triste; soprattutto fa inorridire le coscienze.
Una mia cara amica ha smesso la toga ed è passata a dirigere un'azienda farmaceutica, proprio perché disgustata dal modo infame con cui - presso il Tribunale di Roma - i suoi colleghi avvocati contribuivano alla disgregazione delle famiglie e alla caduta nel baratro dei minori incolpevoli.
I media ne parlano, ma tacciono sulla lobby rappresentata dagli avvocati, che trae un notevole beneficio economico dai guasti famigliari e psicologici dei loro "assistiti", coinvolgendo - come una ruspa guidata ad occhi bendati - ogni cosa si trovi innanzi al loro cammino.
Provate ad andare nei corridoi delle sezioni civili dei Tribunali, per vedere in prima persona tanto squallore.
Sembra come a proposito delle liti tra condomini, anche queste fomentate ad arte per lucro.
Ma, quando si tratta di bambini, certo, il cuore non riesce a tollerare.
Se avete un problema qualsiasi di comunicazione con il vostro o la vostra ex, non tenete conto dell'evoluzione nel mondo della comunicazione: utilizzate - come nello scorso secolo - telegrammi e raccomandate A.R. non in busta; perché solo queste hanno valore. Mail, sms, fotografie e filmati, quasi sempre non saranno accolti dal Giudice a riprova delle vostre ragioni; e - se accolte - soltanto dopo aver superato la forte contestazione dell'avvocato di turno di controparte.
Il mondo cambia, i Tribunali non si adeguano, lederebbe i notevoli interessi economici degli avvocati.
Che se ne inventano una più del diavolo pur di spillare denaro ai loro patrocinati.
Mentre i Giudici stanno a guardare, anche quando - in maniera impudica - viene manifestamente irrisa la loro stessa intelligenza, da avvocati che - privi della benché minima proprietà di linguaggio - stravolgono persino l'aritmetica e qualsiasi fondamento di logica scientifica, pur di asseverare i loro fantasiosi assunti.
Ce n'è da avvolgere più volte la circonferenza del nostro pianeta, ma non so quante volte.
L'apoteosi dell'assurdo. Connivenze, tacito o preventivo accordo di condivisione dei compensi tra avvocati, silenzi omertosi. Se poi si individua una persona più fragile, magari ingenuamente fragile, le si aprono gli occhi alla malizia, le si fanno credere cose che non troverebbero riscontro in qualsiasi realtà, si provvede ad aspirare da quel portafoglio.
A volte vi sarà capitato di sentirne parlare, magari in televisione. Ma avete provato a notare come nessuno - né in Rai, né nelle trasmissioni religiose, né nei network nazionali - dice chiaramente dei guasti terribili prodotti dall'induzione alla lite e ai contrasti? E avete notato come molti di questi pregiati avvocati siano tutti felicemente e serenamente sposati? Magari hanno fratelli sacerdoti, o sorelle suore; appoggi in Curia, amicizie tra i Vescovi; o sono membri permanenti del Consiglio in Sacra Rota. "Le liti costano" ha detto un noto matrimonialista a Rai uno; ma né lui, né il suddito giornalista che lo intervistava, hanno fatto cenno a quante liti sorgono a causa della sottile opera devastatrice - talvolta finemente impercettibile - svolta dagli avvocati.
Il silenzio della Chiesa - e del Papa - è orrore per le coscienze civili.


La Conferenza episcopale è assente; Benedetto XVI è assente.
Ma un bambino o una bambina, non sanno di tutto questo. "Preghiamo per la Chiesa e i sacerdoti" mi ha detto un'assisente sociale, qualche giorno addietro, con riferimento a questa irreale vergogna del nostro tempo. Tacere è un peccato per l'anima; anche ad essere fermamente non credenti non ci si può nascondere dietro così gravi omissioni davanti ai bambini e al loro bisogno di quiete.
L'infanzia segna il futuro di una persona. Un noto psichiatra - presente a pagamento in [quasi] tutte le trasmissioni televisive che affrontano l'argomento [a loro dire in modo approfondito, invero in modo insulsamente e coscientemente colpevole ed omertoso] - ha avuto il giusto ardire di sostenere che non è contestando l'applicazione delle modalità di affido che si aiutano i bambini, perché questi sentono le carezze ed hanno bisogno di quelle di una madre serena.
Certo, una mamma che accarezza il proprio bambino deve essere serena; ma dipende da cosa si intende per serenità della madre: è una mamma serena, una persona che impedisce al figlio di avere nella sua crescita la presenza dell'altro genitore? Ed è colpa dell'altro genitore se prova - con la moral suasion o con i mezzi legali - ad essere partecipe della crescita del figlio, a dargli la sua dedizione, le sue cure, il suo amore? Questo non è togliere serenità ad una madre; cercare di dare tutto se stesso per un figlio - in uno spirito laico o cristiano di condivisione -  non lede - se nel rispetto dei tempi e delle modalità della condivisione stessa - la serenità dell'altro genitore. L'amore è dono che si offre, non pretende, non possiede; l'essere possessivi non è amare.
Questo non gli è stato fatto notare dal giornalista che lo intervistava. Pensate anche a quanti avvocati sono pure parlamentari, editori, amici degli amici; all'intreccio di favori e di scambi che si genera.
E ai soldi che cadono nelle tasche di questi lobbisti; c'è chi fa vanto di cento o trecento cause l'anno; anche a 1.500 euro a separazione, pensate quanto entra alla lobby.
Se si parla di un bambino piccolo a un Giudice, e gli si dice che la madre non te lo lascia vedere, e che tu non hai mai sporto querela o fatto telegrammi perché ritieni che da un coinvolgimento consapevole nell'amore per il figlio possa nascere un vero accordo compartecipe dei soli e primari interessi del minore, lui chiede alla madre se ciò sia vero; questa risponde che è vero il contrario, che è il padre che non lo cerca; tu hai gli sms di diniego, la madre dice che non le hai mai contestato formalmente l'assenza, che non ha ricevuto telegrammi o raccomandate o querele; il Giudice non accoglie gli sms, crede alla madre, non ti dà ascolto; mentre il tuo bambino si chiede come mai non ti fai vedere e si allontana, per quel fenomeno a riprotezione dell'infanzia che si chiama rimozione; urla senza motivo, è inquieto, vive una percezione atipica dei ruoli genitoriali.
Ma non se ne parla neppure, in udienza. Il punto di vista del bambino? Ma cosa sarà mai?
Puoi avere qualsiasi documentazione offerta dalle nuove tecnologie, ma sarà ignorata.
Telegrammi, raccomandate A.R. preferibilmente non imbustate, querele; questo - come nella preistoria citata da Fedele Confalonieri in un altro contesto - ti si accoglie.
Persino una trasmissione di Italia 1 ha insultato un calciatore del Brescia, reo di non andare dai figli al sabato e alla domenica, che sono - per la lobby, s'intende - notoriamente giorni di riposo per i portieri di una squadra di calcio. E tutto, naturalmente, sulla pelle dei bambini.
Basta pensare a questo silenzio, per avere una generale quantificazione del gran giro di denaro che ruota attorno a questo sfascio da induzione.
Se tra una stesura e l'altra di una separazione c'è una modifica in denaro documentabile da sopravvenute riduzioni del reddito, questa verrà rigettata, almeno inizialmente; se c'è una riduzione della presenza del genitore non collocatario, il Giudice non se ne accorge nemmeno.
Se vi recate in Cancelleria per depositare nei termini memorie e costituzione in difesa, il gentile cancelliere si offre persino di attendervi oltre l'orario di chiusura dei suoi uffici, perché - dice - il Giudice potrebbe considerare negativamente il fatto che la presentazione sia stata effettuata fuori termine; quando poi andrete in udienza, vi accorgerete che il Giudice vi dirà senza tema alcuna, di non aver letto le vostre carte; e non per negligenza, o non soltanto per questo, ma perché è sommerso dalle cartelle e dai faldoni. Scandaloso.



C'è una canzone di Fabio Concato che dice: "Ma tanto a noi cos'è che importa, il nostro bimbo è qui che sogna, ma per Dio, di là c'è un altro bimbo buono che ha bisogno di sognare, magari un padre che lo porti al mare"; nel testo - che riguarda i maltrattamenti in genere - è "magari un padre un po' diverso"; ma per le assenze dovute alle imposizioni dell'altro genitore, il tratto "un po' diverso" non c'entra.
Che ciò avvenga sta nella normalità delle cose.
Che un Giudice - su segnalazione di un padre - chieda alla madre se ciò corrisponde al vero e ne tenga conto è indecorosamente incredibile.
Che gli avvocati - tra loro - si facciano le telefonate per accordarsi sulle modalità per fomentare il contenzioso, è illegale. 
Che la Chiesa taccia e osservi senza battere ciglio è una ferita alla stessa fede.
Che la Presidenza della Repubblica non si faccia carico delle sofferenze che genera nel percorso di crescita una così malsana concezione di totale disprezzo dei sentimenti dei più piccoli, lascia senza parole.
Che il Papa non si adoperi per convertire i cuori e denunciare questo traffico di denaro sporco, è qualcosa che preferisco non definire.
Quanti bambini subiscono, nel silenzio generale, anche le violenze fisiche, che potrebbero essere evitate se ci fosse interesse per curare i turbamenti degli adulti, il malessere psicologico delle madri?
Quante mamme uccidono, a causa di una separazione, senza che nessuno si sia accorto di quel che le tormentava? Bruciati in macchina, soffocati nel letto, accoltellati nel sonno, infilati in lavatrice, presi a botte.

Silenzio, si tace.
Il denaro compra tante cose.
Ma non riesce a comprare l'unica cosa che serve a un bambino [peraltro gratuita], l'amore.
  



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